Cercavo di fare un elenco delle cose degne di memoria accadute negli anni Zero, da una parte la Storia grande dall’altra la mia piccola storia privata, e mi sono reso conto con stupore che della prima mi ricordo quasi soltanto eventi negativi, come se questo decennio ormai finito fosse una lunga concatenazione di tragedie, decadenze, catastrofi, insomma un’epoca infausta; mentre in tutta sincerità devo ammettere che, per la mia vita personale, a parte certe atroci delusioni politiche, questi dieci anni passati sono stati infinitamente più ricchi, movimentati ed esaltanti dei precedenti. Tanto è stato grigio il decennio dei miei vent’anni, con qua e là improvvise e strazianti schiarite, quanto sono stati sfrenati e adolescenziali gli anni della mia raggiunta – almeno anagraficamente – adultità. Perciò la frase che più di ogni altra potrebbe riassumere il bilancio esistenziale delle mie ultime due decadi è un ritornello di Bob Dylan. I was so much older then, I’m younger than that now.
[PS: Per chi dovesse passare di qua, nel blog di Aitan c’è un divertente gioco della memoria dedicato agli anni Zero.]
Celebro la tua gioventù trovata.
Come si può non essere d’accordo con His Bobness?
Teo